Poi ci sono storie di vita vissuta insieme ad amiche nel negozio in centro a Firenze dove ho lavorato per più di 10 anni. E lì veramente ho visto di tutto.
Una
cliente tentò di adescarmi in camerino... si era completamente spogliata e mi voleva! Il cliente ha sempre ragione ma in quel caso...
Un'altra cliente mi aveva presa per psicologa e tutti i martedì veniva a
confessarmi i suoi peccati e a raccontarmi del padre/mamma/nonna/gatto/cane/ che stava male. Poi c'erano i super amanti degli animali (anch'io li amo) che non potevano staccarsi dai loro cuccioli nemmeno per un'ora e se li portavano in negozio, dove facevano
i loro (enormi) bisogni direttamente in vetrina.
Chissà che fine ha fatto quell'individuo che tutti i giorni (giuro, tutti i giorni) si piazzava fuori dal negozio. Guardava l'orologio, come se aspettasse qualcuno,
ma non abbiamo mai capito chi. In compenso, i turisti gli chiedevano informazioni e una volta, incuriosita, gli ho domandato ragguagli anch'io.
Tante volte son caduta dalle scale o sono scivolata in vetrina abbracciando il
manichino, perché il pavimento doveva essere super lucido, super bianco, super fashion. Quanti “ci penso”, “torno”, “vado a fare il bancomat” di persone che poi non ho più visto, e da quanti sono stata adorata
per un 10% di sconto: alla cassa diventavo automaticamente la loro sorella. Però sono stati anni di puro divertimento, tante esperienze, umane e professionali, che ho infilato in un bagaglio e custodisco gelosamente.